Metodo Lean Startup: fai impresa a piccoli passi

Ultimo aggioramento: 27/10/2022

Lean Startup è l’approccio snello e flessibile che si dimostra vincente nel lancio di startup o di nuovi progetti in aziende già avviate.

Si tratta di un metodo efficace, che permette di procedere a piccoli passi, partendo con poche risorse. 

Il successo sta nell’approccio: sostenibile e basato sui dati.
Si parte leggeri, senza concentrare tutte le energie nel progetto e senza investire grosse somme di denaro. Si procede, poi per gradi. Ogni azione viene misurata così da tracciare le attività che funzionano.

A partire da queste ultime, si costruiscono le fondamenta del nuovo modello di business.

Se hai un bel progetto, e vuoi che diventi qualcosa di solido, il metodo lean è quello che fa per te. Ti aiuta a far funzionare la tua idea e a debellare l’esito incerto del tuo progetto attraverso dati e sperimentazioni.
Mettiti comodo e gustati questo articolo da cima a fondo.

Lean startup: significato e origine [ torna al menu ]

Metodo Lean Startup - Sportello Digitale - Grafica Flessibile, snello, efficiente

Il termine è stato coniato da Eric Ries, imprenditore americano, autore dell’omonimo libro “Partire leggeri. Il metodo Lean Startup: innovazione senza sprechi per nuovi business di successo" (clicca sul titolo del libro per la versione in italiano), del 2011. Un libro che pur non avendo la classica trama di un bestseller, ha venduto milioni di copie.

Lean significa “snello”, Startup significa “avviare”. Insieme, queste due parole sono la sintesi perfetta dell’approccio della Lean Startup, che possiamo tradurre letteralmente con “partire leggeri”.

Trova le sue fondamenta nella lean manifacturing, una metodologia produttiva, che ha a che fare con una delle più note aziende automobilistiche dei giorni nostri.

Facciamo un veloce salto nel recente passato ed esploriamo le origini della Lean Startup.

Sono gli anni Settanta. Nel mercato automobilistico è la Ford l’azienda leader, in tutto il mondo. Il suo modello è basato sulla produzione di massa.

In Giappone, l’ambiziosa Toyota, prende spunto dalla Ford, ma il suo fondatore, coadiuvato da ingegneri visionari e capaci, elabora un metodo innovativo che avrebbe, da lì a poco, fatto la storia. Il team Toyota mette in atto una produzione snella che ricerca ed elimina gli sprechi e punta tutto sulla qualità.
Grazie alla Lean Production, la Toyota sorpassa la Ford disegnando la versione innovativa della produzione di massa.

Qual è l’approccio della Lean Startup? [ torna al menu ]

Il procedimento prevede un processo di ideazione, modifica e revisione continuo, che ha lo scopo di adattare progressivamente la propria visione e il proprio prodotto alle esigenze del cliente.

"Tutto ciò che i clienti sperimentano nell'interazione con un'azienda deve essere considerato parte del prodotto dell'azienda stessa". Eric Ries

Il cliente diviene il fulcro delle attenzioni e dei progetti aziendali. Le sue opinioni e le sue necessità rappresentano il punto di partenza per studiare a fondo e per perfezionare il prodotto.

Gli step principali per costruire un modello di business con questo approccio sono 3 e si ripetono ciclicamente all’infinito, all’insegna del miglioramento continuo:

  • costruisci e implementa;

  • misura i KPI (in modalità continua e reiterativa);

  • modifica, impara e migliora;

L’approccio Lean Startup non può prescindere dall’online. Le attività sul web sono parte del metodo.

Entriamo nel dettaglio, per scoprire come si utilizza il metodo Lean Startup.

Come funziona il metodo Lean Startup? [ torna al menu ]

Come anticipato, possiamo delineare tre fasi di un ciclo continuo.

Costruzione e sperimentazione

Si parte con l’ideazione del prodotto.
A questo punto, si procede alla strutturazione del prodotto/servizio e all’analisi di mercato, che fornisce informazioni importanti come il target, il mercato di riferimento e la concorrenza.
Non importa che il prodotto sia perfetto prima del lancio.

Si comincia la propria attività seguendo il principio del MVP (minimum viable product o minimo prodotto utilizzabile), che significa cominciare la propria attività spendendo il meno possibile e offrendo, in partenza, un prototipo del proprio prodotto.

Lo stratagemma dell’MPV permette di:

  • registrare le prime reazioni dei clienti, capire cosa funziona e cosa no, in modo da poter, poi, sviluppare un prodotto sempre migliore, adattato ai bisogni reali delle persone che lo usano;

  • creare un ambiente lavorativo agevole e stimolante, in cui ognuno può sperimentare nuove idee e cimentarsi nelle proprie passioni, senza il peso di responsabilità eccessive legate a investimenti economici;

  • ridurre il rischio di perdite economiche e, quindi, di fallimento del progetto.

In sostanza, si avvia l’attività con poco: poche risorse, pochi investimenti, pochi strumenti. I primi esperimenti sul mercato, forniranno dei dati su cui lavorare per ottimizzare il prototipo.

Misurazione e KPI

I test servono ad acquisire feedback. I dati che emergono da ogni singola attività devono essere misurati, sempre.
Per farlo, ogni reparto aziendale ha i suoi strumenti. In produzione con l’indice OEE, in amministrazione con il controllo di gestione, nel marketing, con gli insights dei canali di comunicazione e il tasso di conversione.

I feedback devono essere acquisiti il prima possibile in modo da effettuare rapidamente migliorie sul prodotto e risolvere i problemi presenti, incrociando i bisogni del pubblico.

Apprendimento e miglioramento continuo

Una volta che hai i primi dati disponibili, usali per capire come migliorare il tuo prodotto, il tuo progetto o la tua strategia.

Fai i tuoi cambiamenti e applicali al successivo prototipo.
A ogni miglioria, il tuo prodotto acquista valore per te e per i clienti. Se il feedback non migliora, c’è ancora da ottimizzare - ci sarà sempre qualcosa da migliorare.
Procedi, un cambiamento alla volta, e modella il tuo prodotto fino a farlo funzionare.
È una fase difficile, quella dell’apprendimento, ma è fondamentale stringere i denti e proseguire, traendo insegnamento da ogni test.

Lean Startup: esempio concreto [ torna al menu ]

Come si applica la lean startup, nella pratica?
Ecco un paio di esempi.

Esempio per startup

Immaginiamo di voler inventare e lanciare un nuovo servizio nel settore food.

Cosa non facciamo. Non ci complichiamo la vita con grandi investimenti iniziali. Non partiamo con gli strumenti migliori sulla piazza, ma con il minimo indispensabile per avviare il progetto.

Cosa facciamo. Produciamo un prototipo. Subito dopo, lo lanciamo sul mercato e iniziamo a misurare i primi feedback da parte dei clienti.
Miglioriamo il prodotto sulla base dei ritorni:

  • KPI (Key Performance Indicator)

  • recensioni dei clienti.

Aumentiamo di poco gli investimenti sul prodotto stesso e sulla sua commercializzazione.
A questo punto avremo molti più dati per perfezionare l’offerta. Potremo affermare di non aver costruito un prodotto basato solo sul nostro intuito (magari sbagliato), ma sui dati provenienti dal mercato.

Esempio per PMI

Pensiamo di voler creare un nuovo ufficio marketing interno, per ottimizzare le attività e il ritorno economico delle campagne. Prima facciamo il progetto, sempre, per ogni azione o reparto aziendale. Una volta fatto il progetto, cominciamo a implementare un pezzetto alla volta.

  • Costruiamo il sito/vetrina.

  • Lanciamo le campagne Ads che puntano verso il sito.

  • Analizziamo le ads e miglioriamo le campagne in base ai risultati.

  • Facciamo l’eCommerce? Lo valutiamo in base ai dati. Se vuoi sapere di più su come fare eCommerce, clicca qui e scarica la nostra guida gratuita.

  • Costruiamo un piano editoriale per la comunicazione del brand.

  • Scegliamo i canali social su cui lavorare e apriamo i profili aziendali.

  • Cominciamo a comunicare sui social.

  • Analizziamo i risultati e miglioriamo del piano editoriale.

  • Facciamo un passo in più: ci occupiamo di lead generation e CRM.

  • Misuriamo i dati provenienti dal CRM e dalle attività di lead generation.

  • Raccogliamo i numeri provenienti dai canali di comunicazione per capire quali sono i canali che funzionano.
    Quali contenuti piacciono al pubblico? Quali sono i più cliccati? Analizziamo i numeri di tutti i canali.

  • Andiamo oltre: passiamo alla marketing automation, sempre connessa agli strumenti del digital marketing.

  • Ora i report e le analisi sono più ampi. Possiamo aggiungere un tassello alla comunicazione.

  • Passiamo ai media offline (giornali, radio, eventi, rete vendita, ecc.).

Alla fine di questo percorso, gli strumenti sono integrati tra loro e possiamo misurarli.

Abbiamo implementato tutto un passo alla volta, analizzando i dati.

Aumenteremo il budget del marketing solo su quelle azioni che danno un buon ritorno sull’investimento (ROI). In questo modo, abbiamo il controllo di tutto il processo e delle persone coinvolte: risorse interne o collaboratori esterni (per esempio, l’agenzia di comunicazione).


Il successo di una startup o di un nuovo progetto di una PMI dipende molto dalla partenza.
Il metodo Lean startup permette di fare meglio con meno. Partire leggeri facilita le cose e fa sì che tutte le energie aziendali si concentrino sul miglioramento graduale e continuo dell’offerta e del posizionamento sul mercato e sulla creazione di un brand forte.

È vero che tutte le startup falliscono? [ torna al menu ]

Non tutte, però molte falliscono. Noi pensiamo che le startup falliscono perché non si misurano i dati, non perché le idee non sono buone.

In più, si investono troppi soldi all’inizio senza chiedere al mercato un feedback per capire come “pivottare” (dalla pallacanestro – pivoting) per migliorare il mio tiro.

Ricordati: le idee valgono solo il 5% di un progetto, tutto il resto è lavoro, misurazione e disponibilità a imparare dai propri errori.

Per creare un brand forte, servono metodo, tenacia e una costante analisi. Ci sono molti imprenditori che mollano alla prima difficoltà, senza sviluppare idee brillanti.

La conseguenza è che poi, sulle stesse idee, altri riescono a fare grandi cose, solo aggiungendo una buona strategia.

Le startup unicorno (quelle quotate un miliardo di dollari) hanno in comune un aspetto che ha a che fare proprio con la Lean Startup. Lo ha dimostrato una ricerca recente di Embroker, che ha inserito tra i comuni denominatori degli unicorni, il metodo del Minimum Viable Product. Embroker ha poi rilasciato una checklist da compilare (cliccaci su per scaricarla, te la consigliamo) per diventare unicorni, molto utile se stai lanciando qualcosa di nuovo sul mercato.

Ruota di Deming e Lean Startup [ torna al menu ]

Ruota di Deming - Sportello Digitale - Plan do check act

Il metodo PDCA (Plan - Do - Check - Act), anche chiamato ruota di Deming, in onore del suo ideatore, fa parte del Lean Thinking (il pensiero snello, che può essere applicato in molteplici ambiti, utile anche a ridurre le rimanenze in magazzino).

Il ciclo Build - Measure - Learn della Lean Startup, è una reinterpretazione del ciclo di Deming.

Plan: analizza il mercato, raccogli i dati e pianifica le risorse da utilizzare.
Fissa dei KPI, decidi chi fa cosa, pianifica ogni attività da compiere.

Visto che siamo in vena di acronimi, ne aggiungiamo un altro, relativo agli obiettivi da porsi durante la fase della pianificazione. Devono essere obiettivi SMART: Specific (specifici), Measurable (misurabili, attraverso i KPI), Achievable (raggiungibili), Relevant (rilevanti), Time-based (basati sul tempo).

Do: metti in atto ciò che hai pianificato. Parti con le azioni pianificate e valuta se i processi previsti sono efficienti. Forma le tue risorse per ottimizzare il flusso di lavoro.

Check: misura e analizza i risultati, per capire che direzione prendere. Tieni conto dei numeri e dei riscontri “umani” di clienti e team.

Act: ora che hai misurato e sai come migliorare, agisci e cambia il tiro. Correggi e migliora i prodotti e i processi e ricomincia il ciclo.

A grandi linee possiamo dire che il ciclo di Deming e la Lean Startup sono due metodi speculari, utili non solo per le startup, ma per tutte le imprese.

La differenza sta nell’introduzione e nell’enfatizzazione del concetto di apprendimento (Learn), nella Lean Startup.
Imparare dai propri errori e dalle soluzioni vincenti è la vera chiave per l’innovazione del modello di business.

Entrambi i cicli portano a un miglioramento della qualità della produzione. La ruota di Deming è alla base della struttura HSL, su cui si fondano molte delle norme internazionali sulla gestione della qualità nelle imprese.

Tra questa, ISO 9001, una certificazione che ogni azienda può richiedere (noi l’abbiamo ottenuta), che garantisce che in quella realtà aziendale c’è una gestione della qualità ottimale. Si tratta di un titolo che migliora la brand awareness e la soddisfazione dei clienti. In più agevola la tua posizione quando partecipi a un bando.

Partire leggeri [ torna al menu ]

Non buttare i soldi e le energie all’inizio, parti leggero, qualsiasi sia il tuo progetto.

Noi crediamo in questa filosofia di lavoro applicato ed è per questo che, oltre a servizi nell’ambito del digitale, forniamo tecniche per mettere in pratica questo innovativo metodo professionale.

Secondo noi fare consulenza significa anche questo: portare la propria esperienza e le dinamiche che hanno portato al proprio successo e metterle a disposizione di altri.

Queste sono le caratteristiche cardine della nostra missione professionale: diffondere trovate utili e innovative, fornire e ricevere consigli ed esperienze lavorative, formare persone e farci formare a loro volta da esse.


Vuoi far decollare la tua idea imprenditoriale? Contattaci per una consulenza personalizzata.


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