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Il ruolo della creatività e del creativo nell’era del digitale

Ingegnere, consulente, grafico o mio cugino che fa i siti?

Nell’ultimo decennio il digitale ha assunto un ruolo fondamentale non solo come mezzo utile per facilitare alcune azioni e processi di comunicazione, ma anche come struttura sulla quale devono adeguarsi leggi di mercato e metodi di lavoro.

Ma qual è la figura professionale più adatta per seguire il processo di digitalizzazione di un’impresa?

Per rispondere a questo quesito diventa importante ripensare anche alcuni ruoli aziendali che, fino a qualche anno fa, sembravano avere poco a che fare col mondo del marketing e delle statistiche.

Anche una figura come quella del copywriter e del creativo puro, così legate a capacità umanistiche e artistiche, deve ormai scendere a patti con questa nuova realtà se vuole interpretare adeguatamente l’importanza che il mondo dei nuovi media coi suoi canali sta rivestendo nel campo della comunicazione.

Un’azione di raccolta e interpretazione dei dati per comprendere le esigenze dei clienti

nella loro continua evoluzione è fondamentale a tale scopo e va effettuata prima di qualsiasi elaborazione puramente creativa.

Strategie di marketing e previsioni statistiche non hanno più un ruolo slegato dal processo di scoperta di idee per la scrittura, per la pubblicità o per il lato social dell’azienda.
Senza di esse non è possibile procedere a un lavoro che vada in una direzione sicura e di successo.

Ascoltare la rete, interpretare i numeri e leggere le statistiche

Questo perché i nuovi mezzi tecnologici hanno fatto nascere una rete costantemente interconnessa di persone, con i loro gusti e le loro preferenze, che dettano in tempo reale nuovi parametri di apprezzamento sempre aggiornati.

Tutto questo è monitorato dai grandi attori del digitale, come Facebook, Google o Apple per migliorare i propri servizi e prodotti.

Lo stesso devono fare anche le PMI (piccole e medi imprese)!

La nuova sfida del ruolo del creativo

L’obiettivo deve essere quello di riuscire ad unire sempre più business e comunicazione, per far sì che l’originalità delle proprie ispirazioni possa essere espressa secondo i giusti canoni del mercato, sfruttando al massimo la velocità di diffusione che il digitale offre.

Un nuovo modo di lavorare dove la creatività deve essere instradata dai big data, dai comportamenti e desideri degli utenti.